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Gocce di Rugiada
Il cloro nell’acqua del rubinetto: pro e contro
18/08/2025

Il cloro acqua rubinetto è una presenza costante nelle nostre case, eppure molti consumatori non comprendono appieno il ruolo di questo elemento chimico nella sicurezza dell’acqua potabile. La clorazione rappresenta uno dei più importanti progressi della sanità pubblica del XX secolo, ma solleva anche legittime preoccupazioni sui possibili effetti sulla salute e sulla qualità organolettica dell’acqua che beviamo quotidianamente.

Cos’è il cloro e perché viene aggiunto all’acqua

Il cloro è un gas giallo-verdastro altamente reattivo che, quando disciolto in acqua, forma acido ipocloroso (HClO) e ioni ipoclorito (ClO-). Questa clorazione acqua potabile avviene negli impianti di trattamento per garantire la sicurezza microbiologica dell’acqua durante tutto il percorso dal trattamento al rubinetto domestico.

Il processo di clorazione fu introdotto per la prima volta nel 1908 e ha contribuito all’eliminazione di malattie devastanti come colera, tifo e dissenteria nei paesi sviluppati. Oggi, la presenza di cloro residuo nell’acqua di rete garantisce protezione continua contro la contaminazione batterica durante la distribuzione.

I vantaggi indiscutibili della clorazione

Disinfezione efficace e rapida

Il cloro elimina efficacemente batteri, virus e molti parassiti presenti nell’acqua. La sua azione disinfettante avviene attraverso l’ossidazione delle membrane cellulari dei microorganismi patogeni, neutralizzandoli in pochi minuti dal contatto.

Prevenzione delle malattie idriche

La clorazione acqua potabile ha ridotto drasticamente l’incidenza di malattie trasmesse dall’acqua. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la clorazione ha salvato più vite della penicillina, contribuendo a un aumento significativo dell’aspettativa di vita nei paesi che l’hanno adottata.

Protezione durante la distribuzione

A differenza di altri metodi di disinfezione, il cloro mantiene un effetto residuo nell’acqua, proteggendola dalla ricontaminazione durante il trasporto nelle tubature. Questo “effetto cuscinetto” è fondamentale per garantire sicurezza anche in caso di piccole infiltrazioni nella rete idrica.

Costi contenuti e facilità d’uso

La clorazione rappresenta il metodo di disinfezione più economico e tecnicamente semplice disponibile, rendendo possibile fornire acqua sicura anche in contesti con risorse limitate.

Le criticità legate al cloro nell’acqua

Impatto organolettico

Il cloro conferisce all’acqua un sapore e odore caratteristici spesso sgraditi ai consumatori. Questo può portare a una riduzione del consumo di acqua del rubinetto a favore di quella in bottiglia, con impatti ambientali ed economici negativi.

Possibili effetti sulla salute

Gli effetti cloro salute più dibattuti riguardano la formazione di sottoprodotti della disinfezione (SPD) come i trialometani. Questi composti si formano quando il cloro reagisce con materia organica presente nell’acqua e alcuni studi suggeriscono potenziali correlazioni con problemi di salute a lungo termine.

Impatto su pelle e capelli

L’esposizione prolungata al cloro, soprattutto durante docce calde, può causare secchezza della pelle e opacità dei capelli. Le persone con pelle sensibile o condizioni dermatologiche preesistenti possono sperimentare irritazioni.

Interferenza con la flora batterica

Il cloro può alterare il microbioma intestinale se consumato in quantità elevate, potenzialmente influenzando la digestione e l’immunità.

Normative e controlli di qualità

In Italia, il Decreto Legislativo 31/2001 stabilisce che la concentrazione di cloro residuo libero nell’acqua potabile deve essere compresa tra 0,2 e 2,0 mg/L. Gli acquedotti effettuano controlli costanti per mantenere questi parametri, bilanciando efficacia disinfettante e accettabilità organolettica.

La distinzione tra cloro libero e cloro combinato è fondamentale: il primo mantiene potere disinfettante, mentre il secondo (cloramine) ha efficacia ridotta ma permanenza maggiore nel sistema di distribuzione.

Confronto internazionale

Mentre l’Italia utilizza principalmente cloro gassoso, altri paesi europei come la Francia impiegano anche ozono e raggi UV come disinfettanti primari, utilizzando il cloro solo come disinfettante secondario. I Paesi Bassi hanno adottato sistemi di trattamento avanzato che riducono significativamente la necessità di clorazione.

Metodi per ridurre il cloro nell’acqua domestica

Filtrazione a carboni attivi

I filtri a carbone sono estremamente efficaci nella rimozione del cloro, migliorando sapore e odore dell’acqua senza compromettere i minerali benefici.

Bollitura

Far bollire l’acqua per 15-20 minuti permette al cloro di evaporare completamente, anche se questo metodo è impraticale per grandi quantità.

Decantazione

Lasciare l’acqua in contenitori aperti per alcune ore permette la naturale evaporazione del cloro, sebbene questo metodo sia meno efficace della bollitura.

Sistemi di osmosi inversa

Questi impianti rimuovono il cloro insieme ad altri contaminanti, fornendo acqua altamente purificata ma demineralizzata.

Raccomandazioni per i consumatori

La presenza di cloro acqua rubinetto non deve destare preoccupazioni eccessive. Per chi desidera ridurne la percezione sensoriale, l’installazione di un semplice filtro a carboni attivi rappresenta la soluzione più pratica ed economica.

È importante ricordare che i benefici della clorazione superano di gran lunga i potenziali rischi. L’acqua del rubinetto in Italia è sicura e rigorosamente controllata. Chi sceglie di filtrarla dovrebbe farlo per migliorare il gusto, non per timori sulla sicurezza.

La clorazione continua a essere un pilastro della sanità pubblica moderna, garantendo che l’acqua che sgorga dai nostri rubinetti sia sicura per milioni di persone ogni giorno.

 

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